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La verità sui gas in Etiopia. Storia in Rete numero 67, maggio 2011

Mentre l’Italia è trascinata in una guerra pseudo-coloniale, Storia in Rete di maggio va a ripercorrere uno degli aspetti più controversi delle sue vere imprese coloniali del secolo passato: l’impiego dei gas durante la conquista dell’Etiopia nel 1935-1936. Con un’inchiesta precisa e rigorosamente scientifica, Storia in Rete va ad analizzare il vero impatto di queste armi (scarica qui, in esclusiva per Storia in Rete, la cartina hi-res con i bombardamenti chimici) e soprattutto la maniera con cui la polemica è stata costruita nel dopoguerra, fra negazionisti e fustigatori della 25^ ora. L’uscita di un nuovo saggio sulle ultime ore di Mussolini riporta in auge nuovamente la “Pista Inglese”. Ma Storia in Rete, da sempre in prima linea su questo filone di ricerca, si può consentire di mettere alcuni puntini sulle “i”… Con un balzo indietro di quasi duemila anni andiamo nell’Antica Roma: Nerone, l’Imperatore più odiato e amato (e di sicuro il più “mediatico”) è in mostra a Roma. Quindi due anticipazioni: lo scontro fra Zenobia ed Aureliano e un passaggio dal nuovo romanzo storico di Roberto Genovesi, “La vendetta di Augusto”. Dall’Antica Roma al triste presente, con la polemica sui libri di testo e agli anniversari, con la seconda parte della storia della Guerra di Secessione americana, nel 150° dal suo scoppio. E ancora, grandi donne: Tina Modotti ed Evita Peron, due ritratti da altrettanti nuove biografie della storia al femminile. Infine, Risorgimento, o meglio il suo lato oscuro: perché nel diario del segretario di Cavour non s’accenna per nulla all’ingresso di Garibaldi a Napoli?

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1 commento

  1. Ho comprato per la prima volta il n.67/11 della rivista che, in realtà, non conoscevo, nonostante sia lettore di quasi tutte le riviste del settore.
    Ho apprezzato moltissimo il modo di approcciare a temi scomodi, come quelli di rivedere il fatto storico in sènella sua interezza , eviscerandolo di tutte quelle etichette attaccate da coloro che hanno più interesse a raccontare un’altra storia che quella “vera”.
    Ritengo che uno studioso o un amante della materia debba sentire tutte le campane, valutare le fonti ed i dati a sostegno di ciascuna versione, e che sia poi “libero” ( almeno lo spero) di farsi un’ idea propria.
    Ho apprezzato, in modo particolare, che l’autore di un articolo “revisionista” sulla esperienza coloniale abbia suffragato le proprie tesi con dati di fatto e documenti.
    Sembra ovvio che a molti(forse i più) non siano graditi , ma chi taccia l’articolo di mero negazionismo o mero revisionismo di stampo fascista ostacola la democrazia del libero pensiero(al pari delle dittature che hanno macchiato la storia del secolo scorso).
    Da un punto di vista prettamente militare, peraltro, debbo convenire che le notizie in tema di munizionamento e armi chimiche risponde al vero ( in quanto le ho apprese durante la mia non breve e non superficiale esperienza militare).
    Nel manifestare perciò il mio apprezzamento ad una voce nuova fuori dal coro, voce peraltro legittima , competente e coerente, invito coloro che sono in disaccordo ad intavolare un confronto costruttivo, fondato su dati oggettivi, perchè la verità storica è patrimonio di tutta l’umanità, mentre la propaganda o le storie politicamente corrette ed orientate sono un male da debellare, se ci consideriamo membri di una democrazia.
    Che sia il confronto costruttivo a decidere chi ha ragione e non la voce o il numero dei contendenti di ciascuna fazione.
    Auguro pertanto alla rivista vita lunga e prosperosa nell’interesse super partes della verità

    Invito pertanto colo

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