di Daniele Prato da La Stampa del 15 ottobre 2016
E non è un riconoscimento postumo, quello per il grande attore, visto che la comunicazione gli era stata data prima della morte. «Quando lo seppe, ci ringraziò. Lo definì il coronamento della sua carriera» ha ricordato più volte Carlo Sburlati, il gran cerimoniere dell’Acqui Storia che, oggi, taglia il traguardo delle 49 edizioni.
Il riconoscimento dedicato alle opere di stampo storico e storiografico, nato per volontà di Cino Chiodo, Piero Galliano, Ercole Tasca e Marcello Venturi in ricordo del massacro della Divisione Acqui a Cefalonia nel 1943, dal’84 ha introdotto il premio speciale Testimone del Tempo, dedicato a personalità della cultura e dello spettacolo «che abbiano contribuito a illustrare in modo significativo gli avvenimenti della storia e della società contemporanea».
Così, in tanti anni, sono stati premiati personaggi di estrazione e caratteristiche diversissime. Si è andati da Norberto Bobbio a Mike Bongiorno, da Rita Levi Montalcini a Lorella Cuccarini, da Francesco Cossiga a Enrico Vanzina, da Lalla Romano a Claudia Cardinale.
Stavolta il premio va al direttore de La Stampa, Maurizio Molinari, per il suo ruolo di autorevole analista di politica internazionale, e al collega Maurizio Belpietro, che ha fondato e guida il nuovo quotidiano «La Verità». Con loro, premiati anche Vittorio Sgarbi, nelle sue tante sfaccettature di critico d’arte, opinionista, personaggio televisivo, e Manuela Arcuri, amata attrice, modella, presentatrice.
Infine il premio al grande Giorgio Albertazzi, uno dei più noti simboli del teatro e del cinema italiani.
Il riconoscimento sarà consegnato oggi, alle 17, al teatro Ariston, in una cerimonia condotta dai giornalisti Mauro Mazza e Antonia Varini, dove i protagonisti saranno anche i veri vincitori dell’Acqui Storia 2016, che con i loro volumi si sono aggiudicati il premio nella sezione storico divulgativa (Pierluigi Battista e Stenio Solinas), scientifica (Vladimiro Satta) e romanzo storico (Luigi De Pascalis).