da ANSA del 10 marzo 2015
“Quando Annamaria Testa è venuta a Firenze per presentarci la petizione, – scrive il presidente dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini ai sottoscrittori della petizione – abbiamo insieme immaginato un’iniziativa concreta, che può aprire una nuova prospettiva di partecipazione. Il direttivo si riunisce nei prossimi giorni: se non porrà ostacoli, progetteremo un sito Internet di facile accesso e consultazione, per aiutare tutti a orientarsi tra vecchie e nuove parole straniere entrate nel nostro lessico, per capire quali sono i significati, gli usi, le alternative valide e possibili”.
In questo sito, spiega, potranno anche trovare posto segnalazioni, suggerimenti, commenti e contributi. “Non si tratta di imporre delle scelte, ma di cercare il consenso largo e la partecipazione attiva degli italiani e di tutti coloro che amano la nostra lingua”, osserva il presidente che ripete: “Non vogliamo fare la guerra all’inglese, ma vogliamo rammentare ai parlanti italiani che in molti casi esistono parole italiane utilizzabili, comode e trasparenti. Vogliamo provare a proporle a tutti come possibile alternativa, per promuovere la grande ricchezza lessicale ed espressiva della nostra lingua”. La Crusca punta anche a realizzare un Osservatorio sui neologismi incipienti per fare una verifica internazionale sulla circolazione di anglicismi e neologismi. (ANSA).
A tutti i don Abbondio dei tempi nostri è il caso di ricordare le parole, incomprensibili per il povero Renzo, pronunciate dal curato in risposta alla richiesta del giovane di “sapere a che ora le comoda che ci troviamo in chiesa”.
– Error, conditio, votum, cognatio, crimen,Cultus disparitas, vis, ordo, ligamen, honestas,
Si sis affinis,… – cominciava don Abbondio, contando sulla punta delle dita.
– Si piglia gioco di me? – interruppe il giovine. – Che vuol ch’io faccia del suo latinorum?